giovedì 29 settembre 2011

Quando la televisione fa cultura

Telefonata di qualche tempo fa, tardo pomeriggio, l'ora in cui il massimo della cortesia è alzare la cornetta per rispondere.
- Proonto?
Minchia, di Palemmo è.
- Seenta potrebbe controllare se per caso avete in casa questi libri?
Sorvolo sul fatto che il negozio non è una casa, o almeno non per me.
- Certo; mi dica i titoli.
- Il primo è di Montanelli.
Bene. Chiedo il titolo e questo mi risponde con l'autore. Significa che tra un attimo mi darà un titolo sbagliato di un libro fuori catalogo, penso. E invece no.
- Il titolo è: "Che fine ha fatto l'io".
- "Che fine ha fatto l'io" è di Boncinelli.
- Sì, sì, Montanelli, quel giornalista che aveva quel giornale che poi è diventato della famiglia Berlusconi...
Ma che, Radio Popolare si sente anche a Palermo?
- No guardi, ci deve essere un equivoco: "Che fine ha fatto l'io" è di Boncinelli, non di Montanelli.
- Strano, l'ho appena sentito da Augias...
- Avrà capito male.
- Strano... provi a vedere se trova questo:"La vita inaspettata".
- Quello di Pievani?
- Sì. È una raccolta di articoli su Berlusconi.
- No, guardi, Berlusconi non c'entra niente.
- Strano perché Augias...
- Senta, Augias riuscirebbe a parlare di Berlusconi anche recensendo "Cappuccetto Rosso" ma le garantisco che nessuno dei libri che lei mi ha chiesto parla di Berlusc...
- Ma i libri ce li ha?
- Sì.
- Allora mando un mio amico a prenderli.
- Li metto da parte a suo nome?
- No perché non so se viene da voi o va da qualcun altro.
- Giusto.
- Grazie e mi scusi del disturbo.
- Si figuri, nessun disturbo. Arrivederci.