Porca miseria, adesso ci sono anche i lettori. Non ci voleva proprio.
Mi toccherà dare una sistemata alla casa, pulire un po', magari dare una tinteggiata alla grafica del blog, che a distanza di qualche mese fa già schifo. Il web invecchia alla svelta, a quanto pare.
Vorrei chiarire una cosa. A volte parlo di me come di un libraio, succede soprattutto con persone che non conosco ed alle quali non voglio dare l'idea di essere professionalmente un fallito. Allora se qualcuno mi chiede che lavoro faccio rispondo semplicemente: faccio il libraio, ben sapendo che un terzo delle persone a cui lo dico ignorano del tutto che cosa significhi l'espressione "fare il libraio", un terzo pensa che io lavori in una biblioteca e tutti gli altri pensano che le librerie siano come quelle di "C'è posta per te".
Con i colleghi invece cerco sempre di distinguermi, non mostro mai il minimo segno di orgoglio per questa professione e con i clienti poco ci manca che mi dichiari un incapace buono solo di usare il computer.
D'altra parte c'è poco di cui vantarsi al pensiero che con una laurea (di quelle di una volta) e una specializzazione (sempre di quelle) faccio un lavoro che, parliamoci chiaro, non richiede né lauree né specializzazioni, tanto meno quelle delle scuole librai.
In conclusione? Boh. Da una parte mi fa comodo sapere di poter essere qualcuno, ma dall'altra mi va stretta ogni definizione che mi imprigioni definitivamente.
La mia professione è retta dal verbo "fare", non dal verbo "essere".
2 commenti:
Meno siamo meglio stiamo!
ciao, mi piace pensare che un po' di lettori te li abbia portati io:)
http://www.booksblog.it/post/6815/memorie-di-un-libraio-un-blog-fra-gli-scaffali
e fra i lettori ci sono anch'io. Quindi ora non ci mollare. Sara
Posta un commento