Qualche giorno fa, mentre passeggiavo per le vie del centro durante la pausa pranzo, ho visto una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta. Passando davanti ad un locale inaugurato da poco, un posto dove alcuni modelli servono insalate e succhi di frutta a quelli che escono dall'ufficio, ho notato un gruppetto di tre o quattro persone che erano sedute sotto i portici. Già il fatto che i loro costosissimi vestiti potessero strusciare contro il cemento ruvido delle panchine (rigorosamente senza schienale) bastava a farmi benedire il fatto che il mio mestiere si può fare tranquillamente in jeans (e ricordo ancora con nostalgia i tempi in cui mi presentavo al lavoro in bermuda...). Ma la cosa veramente incredibile era che le insalate e i tramezzini non erano appoggiati sul classico tavolino di metallo. Erano stati sovrapposti due scatoloni di cartone uniti, senza troppo riguardo, con del nastro adesivo, e sopra a questa base era stato steso un terzo scatolone, questa volta aperto, a fare da piano di appoggio, anche questo fissato col nastro adesivo. Un tavolino di cartone. Guardandomi attorno ho poi constatato che questi supporti facevano bella mostra di sè in varie zone del portico circostanti il locale. Naturalmente, una volta resomi conto che si trattava di un oggetto di design perfettamente in linea con lo stile fintamente popolare e minimalista del locale, ho ripreso la mia strada pensando a quanto dev'essere "cool" per certa gente far finta di essere normale.
E ho ripensato al tizio che avevo incontrato proprio quella stessa mattina, io un po' in anticipo e lui un po' in ritardo, che ancora non aveva cambiato zona e se ne stava raggomitolato sul suo letto di cartone, in un angolo di un portico vicino alla libreria.
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