La mia collega vede un libro appena arrivato. Esplode.
- Oh, ma lo sapete che ci sono delle statistiche che dicono che l'editoria religiosa vende più della saggistica normale, no cioè... è una cosa assurda!
Nessuno le risponde. Credo che molti stiano pensando quello che penso io: assurdo è che un editore continui a sfornare montagne di libri che gli tornano regolarmente in resa dopo qualche mese senza capire che qualcosa non va, non che il libro del Papa venda più di Saviano. Ma certe cose sono difficili da accettare.
Detto questo siamo in un momento di delirio totale per via della beatificazione di Giovanni Paolo II. Tra novità e ristampe non c'è più posto nemmeno per tenere le scorte, figuriamoci cosa sta succedendo su quel povero tavolo di religione. Qualche giorno fa ho schedato due libri della Lindau su di lui, usciti lo stesso giorno e per giunta dello stesso autore: ma dico, questo signor nessuno non poteva fare un libro solo un po' più grande? No, due libri, tanto lo spazio è infinito.
Ma la cosa più divertente è che di tutta questa produzione non c'è un titolo che si muova. Mi illudo che i devoti abbiano capito che non è peccato non comprare un libro anche se c'è la foto del Papa in copertina ma so che prima o poi, complice la televisione, la gente finirà per cedere. Quando tutti saranno tornati dalla gita di Pasquetta tutti i soldi che sono stati investiti per questo evento inizieranno a farsi sentire e chi di dovere si metterà a fare qualche bella recensione. Peccato che il protagonista non possa andare da Fazio; quella volta che andò da Vespa fece schizzare le vendite del suo libro.
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