Sono un po' svogliato. Non è che non abbia tempo, è proprio che non ho voglia di stare davanti al computer. Ci passo la vita, davanti al computer, e quando arrivo a casa l'ultima cosa che desidero è accendere tutto l'ambaradan. E poi, a dirla tutta, non è che ci sia molto da raccontare.
I discorsi in libreria ormai sono sempre quelli, crisi, rese, budget... sempre quelli da mesi, in attesa che succeda qualcosa. I clienti sono una specie in via di estinzione, anche questo è un dato che non fa notizia, e quelli rimasti sono i peggiori. Quelli che non si fidano ad usare la carta di credito per comprare su Amazon però vogliono che tu gli faccia lo sconto che c'è su Amazon. Quelli che devono partire per le vacanze. Quelli che «Com'è possibile che nel Duemila ci vogliano due settimane per avere un libro» e quelli che «Io dirigo un'azienda e se il fornitore non funziona, cambio fornitore»... Ecco i clienti che sono rimasti. Bei clienti.
C'è qui un bel post di un collega che sintetizza bene la situazione (anche i commenti sono azzeccati). Cosa aggiungere?
Forse che la persona che dovrebbe firmare il mio prossimo contratto in questa libreria mi ha detto: «Se trova un altro posto non ci pensi due volte».
Perché se avevo un altro posto, secondo te ero ancora qui?
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