Dice: il problema è che oggi non c'è più la capacità di distinguere quello che è giusto da quello che è sbagliato e c'è molta confusione persino sul significato di giusto e sbagliato, e qualcuno dice anche che giusto e sbagliato non esiste, è soggettivo. E allora questo post serve per mettere in chiaro che:
E' SBAGLIATO
fare la scorta di romanzi per l'estate e poi quando si va alla cassa chiedere di fatturare tutto alla ditta mettendo come causale "acquisto di libri tecnici" (su questa cosa spero di tornarci perché mi manda veramente in bestia);
E' SBAGLIATO
stare mezz'ora nel settore turismo, spulciare tutte le guide turistiche su Budapest (quest'anno va Budapest), prendere appunti su indirizzi e orari, fare fotografie col cellulare delle schede più interessanti... e poi uscire dicendo che volevate solo farvi un'idea!
E' SBAGLIATO
chiedere se per favore si può avere un foglietto e magari una biro che devo segnarmi una cosa e poi fottersi la biro;
E' SBAGLIATO
girare tutta la libreria, guardare, sfogliare, scellophanare, fare una lista dettagliata dei libri che interessano e poi andare a casa e ordinarli su Amazon.
Fine dello sfogo, grazie.
1 commento:
Un giorno un signore distinto, seduto su una poltroncina di una libreria romana, dopo avermi osservata per un po’ mi domandò incuriosito: «Che fa? Lo compra?». Avevo leggiucchiato qualche pagina di diversi libri e poi avevo scelto quello che avrei acquistato. «Sì…», risposi perplessa. «Ma perché non venire qui a leggerlo e poi rimetterlo nello scaffale?». Mi colse così di sorpresa da guardarmi intorno senza dir nulla. Era una libreria non una biblioteca, non mi ero sbagliata.
Da quel giorno, ogni volta che vedo qualcuno profondamente immerso nella lettura in libreria, mi chiedo sempre se alla fine acquisterà il libro o tornerà il giorno successivo per riprenderne comodamente la lettura.
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