Cos'è diventata l'università? Iniziano i corsi e si presentano in libreria le matricole a gruppetti o accompagnate dai genitori. Aver trovato da sole il banco informazioni è già una conferma delle loro capacità. Penso al futuro, a quello che mi aspetta. Penso che fra loro si nasconde il medico che mi curerà quando starò male, l'avvocato che mi farà interdire quando sarò vecchio. Li vedo già, hanno già lo sguardo ottuso, vuoto e inconsapevele che avranno all'apice della loro carriera.
La lista dei libri. Quando va bene è una stampata da internet o una fotocopia e via, si prende quello che c'è senza troppe pretese; i migliori hanno scritto al volo la bibliografia dettata dall'insegnante ed ora mi costringono ad esercizi di paleografia. La richiesta è quasi sempre la stessa:
- Volevo sapere quali di questi libri avete in casa.
Oppure, in sintesi:
- Ce li avete questi?
E qui il destino si accanisce contro di te, povera matricola, e ti rendi conto ancora una volta che tutte queste difficoltà servono solo a forgiare il tuo animo, non certo a farti desistere, perché un giorno, guardandoti indietro, anche tu possa dire come tuo padre che no, nessuno ti ha mai regalato niente.
- No, non ce li abbiamo.
No, sai, fra i milioni di titoli che il tuo professore poteva scegliere, ti sono capitati proprio quelli che non abbiamo, sfortunaccia nera. Pensa che di solito li abbiamo tutti. Abbiamo una cantina dove teniamo venti copie di tutti i libri del mondo e li teniamo lì in attesa che venga uno come te a chiederceli. Solo che oggi sono passati in venti, prima di te.
- E allora come faccio?
Esci di qui più in fretta che puoi e vai a rompere le scatole a qualcun'altro. Magari alla libreria universitaria che questi libri li ha di sicuro.
- Beh, li puoi cercare da qualche parte, oppure li puoi ordinare.
Cercarli? Cioè rischiare di buttare una giornata e poi magari non concludere niente? No, no, la tabella di marcia è molto chiara, non cominciamo a restare indietro subito all'inizio. Oggi si comprano i libri, e domani si incomincia a studiare.
- Eh, allora li ordino. Ma ci vuole tanto tempo?
No, caro, non ci vuole tanto tempo. Prendo la prenotazione e intanto guardo rassegnato i libri ordinati da altri studenti prima di te, studenti che come te hanno chiesto se ci voleva tanto tempo e che poi si sono dimenticati di venirli a ritirare e che ormai li avranno trovati da qualche altra parte...
Come siamo arrivati a questo?
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