Ecco, è andata. Il primo giorno di lavoro più strano che potessi immaginare. Notte insonne per la paura di non sentire la sveglia, alle due avevo già fatto un incubo terrificante.
Il viaggio è quello che è, venti minuti per fare quattro chilometri, altri venti per farne si e no tre, insomma quasi due ore di viaggio per fare poco più di cinquanta chilometri. Poi dicono di usare i mezzi pubblici...
Il ritorno non è migliore: tocco terra alle nove passate, e devo ancora mangiare.
In mezzo quella cosa indescrivibile che è questo lavoro, dominato dal capo che sarà anche un po' fuori di testa come dicono, ma che mi ha già regalato una scena da raccontare.
Entra un cliente e chiede un libro. Si scopre che il libro è esaurito. Io, da vero pivello, avrei preso atto della cosa. Lui chiama il rappresentante e gli fa: parla con l'editore, digli di fare una ristampa di questo libro.
Ecco, queste cose possono succedere solo qui.
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