giovedì 21 gennaio 2010

Dice: vabbè, sono matricole... e invece no!
- Avrei bisogno di sapere quali libri avete fra quelli di questa lista...
Già qui c'è qualcosa che non va perché se il criterio con cui scegli i libri è il fatto che li abbiamo disponibili in negozio significa che il tuo è solo un problema di tempo e allora delle due l'una: o sei talmente in ritardo per l'esame che va bene tutto pur di poterti presentare almeno con un libro non fotocopiato da far vedere al professore, oppure consideri sufficiente lo sbattimento di esserti allontanato per più di cinquanta metri dall'Università per comprare i libri dell'esame che hai fra quindici giorni.
Poi alzo gli occhi dal computer.
Di fronte a me ci sono un signore sulla sessantina, non molto alto, robusto e senza occhiali, la parlata sicura di uno che non si trova a disagio in mezzo a tutti questi libri, e una pelliccia con dentro una donna della stessa età ma truccata in modo da sembrare più vecchia, probabilmente la moglie.
Prendo la lista, guardo le date di pubblicazione dei libri.
- Sono tutti libri piuttosto vecchi.
- Eh, lo so, ma servono per la tesi...
- Chi dei due si deve laureare?
Al signore che ho di fronte si disegna un sorriso soddisfatto, forse pensa di aver ricevuto un complimento, come se gli avessi detto che dimostra la metà dei suoi anni. La moglie sorride dopo qualche istante, non ha capito niente ma si adegua.
- No, no, stia tranquillo, sono per mia figlia!
Così, senza un briciolo di vergogna.
Tu, genitore, vieni in libreria al posto di tua figlia a comprare i libri per la sua tesi ed invece di vergognarti come un ladro ridi e ti comporti come se fosse tutto normale. E poi mi domando: ma che razza di gente c'è adesso all'università? Come si fa a dare una laurea a... ma insomma, io giravo gli archivi della Lombardia per trovare un testamento che poi non è mai saltato fuori e non stiamo parlando degli anni Cinquanta, e questi nemmeno i libri si cercano da soli. E la cosa peggiore è che forse hai ragione, genitore, forse è diventato normale e noi vecchi librai non ce ne siamo resi conto. D'altra parte si vede, tu sei moderno e io sono uno del secolo scorso.

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