giovedì 14 gennaio 2010

Le vendite di Natale: un piccolo bilancio

Passate le festività, facciamo un piccolo bilancio. Il mio non sarà naturalmente un lavoro rigoroso: sono a casa mia, non ho il mecbuc sotto mano e vado a memoria. Quindi non farò la classifica dei più venduti, che serve solo a far vendere di più i soliti libri; mi limiterò a segnalare le cose che mi hanno impressionato di più.
Così a occhio la sorpresa delle sorprese è stato Vaticano S.p.A., dell'editore Chiarelettere, una delle tante inchieste sui rapporti tra Vaticano, banche finanze etc. Qualcosa di particolarmente interessante questo libro deve pur averlo avuto ma bisogna riconoscere che quando si critica la Chiesa si trova un facile successo. D'altra parte l'argomento religioso muove sempre una bella fetta di mercato se si pensa che persino il libro di Navarro-Vals A passo d'uomo è diventato un caso editoriale, e dire che lui non è certo uno conosciuto al grande pubblico. Probabilmente, a parte l'ospitata da Fazio, ha giocato molto il fatto di essere un giornalista, quindi di avere un punto di vista "laico" rispetto alle cose della fede. Oggi tutti vogliono essere "laici" e molti che si atteggiano a lettori colti preferiscono sfoggiare una copia di un libro di Navarro-Vals (pubblicato da Mondadori) piuttosto che un Ratzinger pubblicato da Queriniana.
A metà tra il gossip e il libro religioso è A un passo dal baratro di Paolo Brosio, famoso giornalista e conduttore, sparito da un po' di tempo dalla televisione e ricomparso in veste di scrittore convertito. La sua testimonianza ha fatto centro, un po' per la bella copertina del libro ma soprattutto, credo, per la sincerità del racconto.
Altro libro andato più volte esaurito è stato Le due guerre di Caselli, pubblicato da Nottetempo. Anche questo libro si inserisce in quello che ormai è un genere ben definito, il libro sulla criminalità ma nonostante l'argomento ed il sicuro richiamo del personaggio, per vedere il libro decollare è stata necessaria la marchetta da Fazio.
Una delusione, in termini di vendite, è stato il libro di Martini Qualcosa di così personale. Prevedibile che l'argomento, la preghiera, non avesse quella presa che poteva avere il libro precedente ma mi sarei aspettato di più. Sempre tra i religiosi non pervenuti i libri di Enzo Bianchi e quelli su Madre Teresa.
Di Vespa non ho sentito parlare (in libreria, naturalmente), segno che ne avevamo copie in abbondanza e che certo non è stato uno dei migliori.
Grossa delusione per Eco ed il suo ambizioso La vertigine della lista, partito male ed affossato definitivamente dalla terribile ospitata da Fazio del suo autore: una simile esibizione di arroganza intellettuale mi ha fatto ricredere sul suo conto. Già che siamo in tema di intellettuali parliamo anche di Galimberti. Lui, se non sbaglio, da Fazio non ci è andato. Troppo popolare, meglio Augias o la tribuna di Santoro che lo definisce «uno degli uomini più intelligenti di questo Paese». Ho ascoltato i suoi interventi televisivi e li ho trovati superficiali al limite del qualunquismo; d'altra parte io mi guardo bene dal giudicare le idee di uno degli uomini più intelligenti di questo Paese. Certo che se il suo libro I miti del nostro tempo è dello stesso tenore del suo intervento, se uno come lui viene considerato un intellettuale, si salvi chi può.
Che dire dei libri per ragazzi? Quest'anno non ci sono state grandi uscite, a parte il solito Geronimo Stilton. Il cofanetto di Harry Potter credo non sia andato male ma era costoso e graficamente molto diverso dagli "originali". Alla fine la sorpresa, almeno per me, è stato Il piccolo principe in versione Pop-Up anche se difficilmente collocabile come target.

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