Il mondo dell'editoria è in fibrillazione.
Un piccolo editore, che non nomino perché questa non è una gogna mediatica, oggi si è accorto che i suoi libri sono venduti su Amazon col 30% di sconto senza che questo sia stato precedentemente concordato. Questo, dice l'editore, non è rispettoso della nostra professionalità; di conseguenza abbiamo deciso di non rifornire Amazon dei nostri libri ed invitiamo tutti gli altri editori a fare lo stesso. Punto.
Saputa la notizia sembra che il direttore di Amazon abbia tentato il suicidio.
Comunque, a parte il fatto che di "forzature" come questa nel recente passato ne abbiamo viste anche troppe, non si capisce dove stia il problema per l'editore. Il suo margine di guadagno non cambia e semmai questa sarà una buona scusa per alzare ancora i prezzi. Altro che rispetto della professionalità. Il problema si pone per chi i libri li deve vendere, lui sì che avrebbe di che lamentarsi. Ma il mondo dell'editoria italiana è piuttosto strano, somiglia al monte Olimpo dove gli dei si conoscono tutti, fanno affari stringendosi la mano, sono molto permalosi con chi li critica e non permettono a nessuno che venga da fuori di usurpare il loro trono. Possono anche farsi i dispetti tra loro, basta non esagerare.
Ecco, Amazon sta esagerando, solo che Amazon è grosso e delle strette di mano non sa cosa farsene.
Arriveremo veramente al boicottaggio? Aspettiamo che domani mattina al piccolo editore arrivino sulla scrivania i fax degli ordini di stanotte (nel nostro settore si usano ancora i fax), poi ne parleremo.
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