Stanno iniziando i fuochi d'artificio e la situazione è grosso modo questa.
Da Fazio stanno andando i pezzi da novanta dell'editoria, Augias, Grossman e chissà chi altro. Siamo in balia di un programma televisivo che detta la lista della spesa degli italiani di cultura medio alta, quelli per intenderci che non si fanno influenzare dalla televisione. Il sabato sera anche il libraio che vorrebbe fare qualcosa di diverso, tipo leggersi un libro, è costretto a guardarsi un'ora e mezza di televisione solo per sapere cosa verranno a chiedere i clienti il giorno dopo. Libro e televisione sono ormai intimamente legati, forse ne parlerò più estesamente in futuro, quando le acque si saranno calmate.
Crisi di panico diffuse: manca il libro di Benedetto XVI, atteso per l'Immacolata arriverà, se va bene, per la fine di questa settimana. Dentro di me godo perché la Vaticana sembra essere l'unica ad andare contro il mercato con le sue scelte editoriali sconsiderate. Il libro manca da almeno due settimane ma stranamente Avvenire lo dà in testa alla classifica.
Possibile e auspicabile sorpresa: l'autobiografia di Franca Valeri.
Possibile e auspicabile flop: Impero di Alberto Angela.
2 commenti:
beh, non è obbligatorio sorbirsi comunque i 90 minuti di FabioFazio: non so a te, ma a me arriva ogni giovedì una mail da fastbook con una scheda su chi ospiterà ed i libri che promuoveranno nel week end; così faccio in tempo ad ordinarli & ritirarli in anticipo!
PS: sono un collega che da qualche mese lurka il tuo blog (complimenti!!) ed è la prima volta che commento
Anche a noi arrivano le anticipazioni via mail. Il problema è che il capo è nemico giurato della posta elettronica, definita "la morte del lavoratore, oltre che del lavoro"; di conseguenza il nostro modo di lavorare è un ibrido fra tradizione e innovazione che non sempre dà buoni risultati. Questo ne è un esempio.
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