lunedì 21 settembre 2009

Sono come un bambino. Solo che invece di comprare l'astuccio e i quaderni io preparo scarpe comode e contenitori per il pranzo. Il mio palmare ormai è quasi pronto, anche il pc di casa è stato riorganizzato per le nuove esigenze. Questa settimana sarà dedicata alla pianificazione del viaggio: orari dei mezzi e abbonamenti.
La vita del pendolare non fa per me. Oggi faccio molti buoni propositi (leggere durante il viaggio, preparare i post da inserire nel blog, magari addirittura guardarmi qualche programma registrato sul telefonino e perché no, studiare un po' di inglese) ma andrà a finire come sempre: abbiocco immediato e sveglia al capolinea.
Incomincio ad essere emozionato per l'inizio del nuovo lavoro, che poi in realtà non è che un ritorno a casa. Non ho grandi aspettative, spero solo di non fare disastri. Molte cose sono cambiate nel nuovo negozio e questo gioca a mio favore: dovrò ripartire quasi da zero!
Il vecchio negozio sta affondando. So che daranno la colpa a me e quello che più mi dispiace è proprio il fatto che non ci sia nessuno là dentro in grado di capire la quantità (e la qualità) del lavoro da me fatto in questi anni. Non credo di essere presuntuoso: sono (anche) un insegnante e saper valutare il mio lavoro e quello degli altri fa parte del mestiere. Sono convinto che il tempo mi farà giustizia.

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